Il sistema elettrico italiano sta vivendo una fase di trasformazione cruciale, necessaria per affrontare due grandi sfide: da un lato, la transizione energetica, che richiede una crescente quota delle fonti rinnovabili nel mix energetico; dall’altro, l’integrazione europea, che punta a creare un mercato unico dell’energia, armonizzando le regole e procedure tra i vari Paesi membri per favorire efficienza e sicurezza del sistema continentale.
È proprio in questo contesto che si inserisce il TIDE ovvero il Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico, una riforma approvata da ARERA lo scorso anno e che entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.

Un acronimo che, per quanto tecnico e serio, non può fare a meno di ricordare il famoso detersivo “Tide” – in questo caso la pronuncia è taid – simbolo di pulizia e di efficienza. E come un buon detersivo che elimina le macchie, anche il nostro TIDE ha il compito di “pulire” le dinamiche del sistema elettrico, garantendo che tutto funzioni secondo i programmi.

Il TIDE si propone di modificare la regolamentazione del dispacciamento elettrico italiano per modernizzarlo e rendere più efficiente l’intero sistema energetico. Ma quali sono le principali novità? E come si stanno preparando gli operatori del settore, come Tirreno Power, ad affrontare questa importante riforma?

 

La riscrittura delle regole del gioco è al contempo una scelta strategica e una necessità.

Strategica perché il TIDE intende razionalizzare tutti gli aspetti regolatori relativi al dispacciamento al fine di creare mercati sempre più armonizzati ed integrati tra di loro. Ma anche una necessità per permettere l’integrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale, promuovendo un uso più flessibile e sostenibile delle risorse disponibili.

L’oggetto della riforma è il dispacciamento ovvero tutte quelle azioni che Terna attua nella gestione della rete per assicurare il mantenimento della frequenza del sistema entro un intervallo predefinito, dotarsi di un’adeguata quantità di riserve e modificare i flussi fisici per risolvere le congestioni. In poche parole, garantire la sicurezza della rete elettrica nazionale.

 

Il provvedimento entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 con l’avvio della fase transitoria, cui seguiranno la fase di consolidamento, prevista per il 1° febbraio 2026, e la piena attuazione del regime definitivo a partire dal 31 dicembre 2026.

 

Ma quali sono le novità introdotte dal TIDE? 

A partire dallo scorso giugno, Terna, ARERA e GME hanno avviato una serie di consultazioni aperte agli operatori per preparare il settore alla nuova riforma.

Tra i principali cambiamenti introdotti dal TIDE c’è la possibilità di gestire l’energia movimentata dagli impianti in forma aggregata o “a portafoglio”. In questo contesto vengono introdotte due nuove figure con diritti e doveri specifici: il Balance Responsible Party (Brp) e il Balancing Service Provider (Bsp).

Il primo (Brp) partecipa ai mercati dell’energia ed è responsabile degli sbilanciamenti rispetto ai programmi definiti in tali mercati; mentre il secondo (Bsp) partecipa al mercato che fornisce risorse di bilanciamento e servizi ancillari. Ad ogni modo, la decisione di scindere le due figure è in capo all’operatore, dato che come sancito dal Codice di Rete possono anche fondersi in un unico soggetto.

In merito ai mercati, invece, è previsto il passaggio delle Market Time Unit a 15 minuti: questo significa che le offerte effettuate da parte degli operatori non copriranno più la fascia oraria, ma saranno effettuate ogni 15 minuti, quindi con un notevole aumento del volume delle offerte da presentare ogni giorno.

Allo stesso tempo, sarà possibile anche proporre offerte “a blocchi”, ovvero definendo un unico prezzo per periodo di tempo che unisce più quarti d’ora.

Inoltre, il TIDE prevede una nuova nomenclatura dei servizi di dispacciamento e la possibilità di rivedere le modalità di remunerazione di alcuni di essi fino a introdurre corrispettivi per servizi attualmente obbligatori e non remunerati.

Ad esempio, per quanto riguarda la riserva primaria, è previsto un passaggio graduale dall’attuale obbligatorietà della fornitura, ad un meccanismo che permetterà di offrirla sul mercato.

Le modifiche introdotte dal TIDE rappresentano una sfida importante per gli operatori del settore, ma anche un’opportunità per adottare un nuovo approccio strategico nella gestione dell’energia. Per capire meglio come Tirreno Power si sta preparando a questa transizione, abbiamo fatto qualche domanda a Stefano Degortes, Responsabile Dispacciamento Impianti.

Quali strategie sta adottando Tirreno Power per affrontare al meglio le modifiche introdotte dal TIDE, che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025?

Stiamo agendo su diversi fronti. Attualmente siamo impegnati nei test con il GME per l’adeguamento alla nuova disciplina in vigore dal 1° gennaio e abbiamo avviato incontri mirati con tutto il personale dell’U.O. Dispacciamento Impianti, in particolare con gli operatori semiturnisti della sala Front-office. Questi incontri sono finalizzati alla formazione teorica e pratica. Parallelamente stiamo affrontando la parte di aggiornamento degli applicativi e dei software per adeguarci al passaggio del bidding a 15 minuti.
Infine, collaboriamo costantemente con la Direzione Produzione in modo tale da avere più spunti utili all’ottimizzazione delle strategie di mercato.

Quali rischi e opportunità presenta l’introduzione di questa nuova disciplina?

L’implementazione della nuova disciplina nel contesto dei Mercati dell’Energia comporta sia opportunità sia rischi per i nostri impianti a ciclo combinato.

Un’opportunità è sicuramente la possibilità di vendere profili a 15 minuti. Questo diventa evidente nel caso della gestione delle rampe di avviamento degli impianti. Infatti, in base allo stato termico della turbina, passando ad un periodo quartorario e non più orario come attualmente in vigore, si aprirebbe la possibilità di costruire profili più idonei al fine di diminuire eventuali sbilanciamenti durante le fasi di rampa.

Un ulteriore vantaggio deriva dalla possibilità di utilizzare offerte a blocchi, che ci consentirebbe di avere profili “ottimizzati” in esito al Mercato del Giorno Prima (MGP) e, quindi, di non essere esposti al rischio di dover riacquistare energia sui mercati infragiornalieri. Tali mercati, infatti, hanno riscontrato una notevole volatilità nell’ultimo anno, soprattutto nelle ore di punta del fabbisogno. Una gestione strategica e accurata di questi blocchi di offerte potrebbe contribuire a minimizzare il rischio di profili “inadeguati” in esito al MGP.

Tra i principali rischi, invece, figura la potenziale discontinuità tra i profili quartorari, che potrebbero determinare gradienti troppo rapidi di salita e discesa ai nostri CCGT. Per gestire questa problematica sarà essenziale un ottimo coordinamento tra Produzione e Mercato.

Quale potrebbe essere il ruolo dell’operatore di front-office in un contesto con mercati più dinamici e scadenze ravvicinate, con la possibile introduzione dell’Intelligenza Artificiale? Il fattore umano rimarrà determinante?

L’operatività del Bidding è l’esempio perfetto della crasi tra le nuove tecnologie e l’esperienza umana. L’operatore del front-office è chiamato ad operare in contesti sempre più complessi che richiedono la gestione di un’ampia mole di informazioni provenienti dal mercato e dagli impianti.
Sicuramente nel prossimo futuro ci sarà una penetrazione dell’intelligenza artificiale, soprattutto in relazione all’analisi dei dati e nelle previsioni del costo energia e del gas. L’IA potrebbe persino prevedere l’incrocio tra domanda e offerta di mercato e suggerire una strategia di vendita ottimale.

Tuttavia, il fattore umano rimarrà determinante. La gestione delle informazioni operative degli impianti, il coordinamento logistico tra diverse Direzioni e l’adattamento alle situazioni non previste richiederanno competenze che solo l’esperienza e il giudizio umano possono offrire.

Considerando che l’adeguamento alla nuova disciplina abbraccia un orizzonte pluriennale, quali strategie possono essere adottate per affrontare le nuove sfide?

Le sfide vanno affrontate con determinazione e Tirreno Power lo sta facendo.
Nel caso specifico, sarà fondamentale collaborazione e comunicazione costante tra tutte le aree dell’azienda. Questa sinergia, che a mio parere è da sempre uno dei nostri punti di forza, consentirà di affrontare con successo i cambiamenti, sfruttando le competenze trasversali.

Il TIDE rappresenta un passo cruciale verso la modernizzazione del sistema elettrico italiano, ponendo gli operatori di fronte a novità impegnative ma anche a nuove possibilità, come ad esempio la remunerazione di servizi finora resi gratuitamente dagli impianti.

Come abbiamo visto, la transizione verso un mercato più dinamico richiede un approccio integrato, che combini innovazione tecnologica, competenze umane e una gestione strategica delle risorse.
Un fronte su cui siamo al lavoro!