Il gas naturale fa parte del DNA di Tirreno Power. La conversione a gas dei nostri siti termoelettrici rappresenta la pietra miliare della storia dell’azienda, iniziata con la liberalizzazione e la nascita del mercato dell’energia.
Più di venti anni dopo, in una fase di transizione energetica avanzata, il ruolo di questi impianti sul mercato è molto cambiato ma il loro contributo rimane fondamentale per il sistema elettrico. Per quanto riguarda alcuni servizi forniti alla rete, il loro ruolo diventa addirittura cruciale all’aumentare della penetrazione delle fonti rinnovabili distribuite e con il phase-out degli impianti a carbone.
Si tratta di concetti per noi noti ma spesso non del tutto chiari a vari livelli dell’opinione pubblica e del dibattito istituzionale.
Proprio con l’obiettivo di divulgare e sviluppare questi argomenti, abbiamo organizzato a Civitavecchia, presso l’Università della Tuscia, un nuovo appuntamento con i Dialoghi sull’Energia dal titolo: “Transizione e Sicurezza Energetica: il ruolo del gas naturale per la salvaguardia del sistema elettrico”. Moderato da Cheo Condina, giornalista de Il Sole 24 Ore, l’incontro ha visto la partecipazione di esperti del settore, esponenti delle istituzioni, accademici e rappresentanti dell’industria. Al centro del confronto, il ruolo strategico del gas naturale come pilastro di una transizione sostenibile e sicura.
Fabrizio Allegra, Direttore Generale di Tirreno Power, ha aperto i lavori evidenziando come sicurezza e competitività siano i due pilastri fondamentali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. “Ogni anno, nei prossimi dieci anni, la domanda di energia elettrica crescerà di mille TWh, un incremento pari al consumo annuale del Giappone”, ha dichiarato Allegra. “Per affrontare questa sfida, è necessario investire nelle tecnologie innovative ma senza trascurare gli asset esistenti, che restano fondamentali per garantire la sicurezza del sistema”.
Il tema della sicurezza è stato al centro anche dell’intervento di Marco Piendibene, Sindaco di Civitavecchia che, da un lato, ha presentato i progetti per lo sviluppo delle rinnovabili previsti sul territorio della città e, dall’altro, ha segnalato l’importanza di poter contare su impianti programmabili come la centrale di Torrevaldaliga Sud per garantire la continuità del servizio elettrico.
Il ruolo del nostro impianto è stato messo in luce anche da Cristiano Dionisi, Presidente Piccola Industria di Unindustria, che ha evidenziato l’importanza del nostro impianto per l’economia del territorio e per lo sviluppo di una filiera specialistica.
Nella relazione introduttiva del convegno, Luigi Michi, Senior Advisor di Key to Energy, ha chiarito, anche in base all’analisi degli scenari prospettici, che il gas naturale è indispensabile per garantire stabilità e flessibilità al sistema, soprattutto in un contesto di crescita delle fonti rinnovabili non programmabili. “Il gas può fornire quasi tutti i servizi necessari alla rete, mentre le rinnovabili solo alcuni. Serve un mix di risorse per ottenere una fornitura stabile e adeguata”, ha spiegato, sottolineando che il ruolo del gas resterà importante per almeno atri 20 anni.
L’importanza di una visione pragmatica è stata ribadita da Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai, che ha criticato alcune scelte dell’Unione Europea: “La cattura della CO2 applicata al gas è una tecnologia che offre risultati concreti, ma è stata scartata per ideologia. Recuperare competitività passa anche da una revisione dell’ETS e della tassonomia verde, includendo tecnologie come la CCS”.
Anche Marta Bucci, di Proxigas, ha evidenziato la necessità di superare gli approcci ideologici. “L’Italia è già un sistema virtuoso: emettiamo la metà della CO2 pro capite rispetto alla Germania. La sfida ora è accompagnare gli asset esistenti, come il gas, con soluzioni innovative come la CCS e l’idrogeno”.
Xavier Rousseau, Strategy Director di SNAM, ha posto l’accento sul ruolo infrastrutturale del gas. “Sebbene i consumi siano in calo, il gas resta centrale per il termoelettrico e lo stoccaggio. È fondamentale preservare e valorizzare questo ruolo per garantire l’affidabilità del sistema, soprattutto in periodi di maggiore domanda”.
L’On. Luca Squeri ha sintetizzato il percorso della transizione energetica con una metafora sportiva: “Non può essere uno sprint, ma una marcia olimpica. Serve un ritmo sostenuto ma stabile, e il gas rappresenta quell’elemento di sicurezza fondamentale per affrontare il cambiamento con successo”.
Durante l’incontro è stata inoltre annunciata una collaborazione tra Tirreno Power e l’Istituto Tecnologico Superiore dell’Energia del Lazio per la formazione di competenze specialistiche, un progetto che punta a trasformare Civitavecchia in un hub strategico per l’energia. Stefano Poponi, presidente della Fondazione ITS per l’Energia del Lazio, ha illustrato l’importanza delle sinergie tra industria e territorio. “Grazie alla collaborazione con Tirreno Power e ai nuovi laboratori finanziati dal Ministero, Civitavecchia può diventare un hub energetico dove formare competenze utili non solo per il territorio ma anche a livello nazionale”.
Le conclusioni del convegno sono state affidate a Clara Poletti, membro del Collegio di ARERA, che ha evidenziato che la decarbonizzazione dei nostri sistemi e delle nostre economie, ha fissato obiettivi molto ambiziosi. Da un punto di vista regolatorio, affinché ci possa essere una transizione bilanciata, sarebbe necessaria una modifica coordinata di tantissimi elementi nei nostri sistemi che dovrebbero muoversi tutti contestualmente. Armonizzare il più possibile questi cambiamenti e gestire il rischio degli inevitabili squilibri che si creano è proprio il compito di ARERA che regola il nostro settore.
L’incontro ha evidenziato, una volta di più, quanto sia importante un dialogo continuo tra industria, istituzioni e territorio per affrontare costruttivamente le sfide che il nostro settore ha di fronte.
Un approccio alla transizione energetica pragmatico deve basarsi sulla definizione di un mix di fonti che permetta di creare un “baseload rinnovabile stabilizzato” (come detto da Luigi Michi nella sua relazione): un obiettivo che non può prescindere dal contributo degli impianti a CCGT.
La sfida è creare un sistema energetico resiliente e competitivo che garantisca sicurezza, sostenibilità e sviluppo per il Paese: una partita su cui i cicli combinati sono pienamente ingaggiati.